Il progetto "Sulla via"
di
Alessandro Iazeolla
Presenze irreali
in uno spazio che si contrae, mentre il tempo si dilata.
Progetto realizzato sui mezzi pubblici di linea urbana
utilizzando apparecchi a foro stenopeico e pellicola b/n.
ANTEPRIMA
presso Il Gelato di Nannì, via Domenico Cucchiari n°27, Roma. Dal 15 marzo 2013.
Dilatazione del tempo e riduzione
dello spazio sono le percezioni che marcano l’esperienza
quotidiana dei pendolari urbani.
Persone che condividono a lungo uno spazio materiale, senza entrare in contatto
ontologico.
Presenze concrete, tangibili, con cui si negozia una contiguità fisica; eppure
eteree, diafane,
provenienti dalla casualità e destinate all’indeterminatezza e all’inconsistenza.
Il progetto SULLA VIA è il tentativo di interpretare questo incontro.
Per descriverne le sensazioni ho scelto un mezzo tecnico elementare, basato su
un principio
ottico che appartiene alla storia stessa del genere umano: la camera obscura.
Un piccolissimo foro (stenopeico) praticato in una parete molto sottile si
comporta come il fuoco
di una lente. Ma, a differenza di questa, proietta un’immagine vaga, offuscata,
tenebrosa,
eppure al contempo, per la vastissima prospettiva abbracciata, passivamente
ricettiva delle più
dissonanti informazioni.
Uno strumento ideale per il racconto dell’ambiguità di questo appuntamento
inerte, di questa
partecipazione involontaria, di questa convivenza rassegnata e priva di
connotazione identitaria
eppure segno metropolitano e rito collettivo.
Il progetto si ispira ad alcuni
lavori di Walker Evans realizzati tra il 1938 ed il 1940.
Si trattava di ritratti di
viaggiatori della metropolitana di New York.
Nella luce bassa delle carrozze
oscillanti della metropolitana, dove fotografare senza il permesso
della polizia era illegale, Evans
si trovò di fronte a considerevoli difficoltà tecniche che divennero
parte integrante del progetto
stesso.
Con una macchina nascosta sotto il
cappotto, aspettava finché riteneva che la persona fosse
inquadrata correttamente. Solo
allora scattava usando un cavo che gli passava sotto la manica
per comandare l'otturatore
(1).
(1) Geoff Dyer, L'infinito
istante, saggio sulla fotografia. Eiunaudi, 2005.
Qui sotto, la speciale borsa di
tela che ho realizzato per posizioare l'apparecchio pinhole. Tenuta sulle
ginocchia, al momento opportuno
l'alzo della veletta per il tempo necessario all'esposizione consente
la ripresa.
Pannello 1: Sui mezzi di superficie,
le immagini ritraggono persone casualmente sedute nel medesimo
posto in un autobus di linea urbana per una sequenza predeterminata di giorni
con l'uso di una stenopeica
a pellicola del formato 4,5x6 cm nascosta in una borsa (sequenza 1-4).
Tecnica: Camera stenopeica a pellicola, nascosta in una borsa.
Formato fotogramma: cm. 4,5 x 6.
Tempo di esposizione: 30 secondi.
22/02/2011
23/02/2011
04/04/2012
05/04/2012
06/04/2012
Pannello 2: Sulle banchine di
attesa e fuori dalle stazioni metropolitane, l’uso di una stenopeica
anamorfica di grandissime dimensioni (appositamente realizzata) ha fornito
immagini della dimensione di
un intero film tipo 120 (cm 80x6) con un angolo di campo di circa 127° (sequenza).
Tecnica: Camera stenopeica anamorfica a pellicola.
Formato fotogramma: cm. 80 x 6.
Tempo di esposizione: 270 secondi.
Particolare del negativo
presentato stampanto su carta baritata, lunghezza cm 80
Alcune immagini pubblicate su
StenopeiKa.com
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